L’ UOMO E' CIO' CHE MANGIA E PER PENSARE MEGLIO DOBBIAMO ALIMENTARCI MEGLIO (Ludwig Feuerbach)
Una sana e corretta alimentazione rappresenta non solo il primo momento di prevenzione verso le malattie cardiovascolari, croniche e degenerative ma anche una possibilità reale di migliorare lo stato di salute.
Un nutrizionista italiano di Genova, Lorenzo Piroddi, fu tra i primi, nel 1939, a suggerire la connessione tra alimentazione e insorgenza di malattie come il diabete, obesità, dislipidemie e ipertensione.
Definire la dieta solo come un regime alimentare è riduttivo. La parola “dieta” ha origini greche e sta per “stile di vita”, cioè dell’insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze e delle abilità con le quali le popolazioni hanno creato e ricreato nel corso dei secoli una sintesi tra l’ambiente culturale, l’organizzazione sociale, l’universo
mitico e religioso intorno al mangiare.
Con il termine dieta ci si riferisce a un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni popolari che vanno dal territorio alla cucina, includendo il rispetto per la stagionalità di verdure e frutta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e il consumo di cibo, senza dimenticare la convivialità a tavola.
La dieta implica anche la provenienza e l’origine degli alimenti e il rispetto per la biodiversità del territorio. Ogni alimento, quindi, ha degli effetti benefici sulla salute, nel momento in cui il consumo di questi è adeguato e proporzionato nelle giuste quantità, atte a soddisfare i bisogni energetici e nutritivi dell’organismo. E’ il caso dell’olio d’oliva, dove un abuso è spesso correlato a dislipidemie, o ancora dei carboidrati, in cui un consumo eccessivo è associato all’obesità.
E’ fondamentale sottolineare che tutti i pasti di una giornata, cominciando dalla prima colazione, pranzo, cena e spuntini, devono essere equilibrati, cioè contenere tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, traguardo che si può raggiungere facilmente con un’alimentazione il più possibile variata. Attenzione sempre alla quantità, ma soprattutto all’equilibrio dei nutrienti che apportano energia, rispettando in particolare le seguenti proporzioni: 55-60% dell’energia dei carboidrati, 12-15% dalle proteine e 25-30% dai grassi.